26 maggio 2013

Beati i poveri ....

121 - Beati i poveri in spirito .....

Perchè scomodare i Vangeli in un blog scacchistico? Ho deciso di farlo perchè, costretto come sono a giocare soltanto su Internet, ho scoperto che vi sono persone che si rivelano "poveri in spirito" in massimo grado e, incapaci di vivere per ciò che sono e capaci unicamente di "felicità negativa", producono risultati a volte sgradevoli. E mi spiego.
E' molto raro, se non impossibile, trovare nel gioco a tavolino un giocatore che, constatata senza alcun dubbio l'incombente sconfitta, stia immobile davanti alla scacchiera fino a quando il suo tempo non sia scaduto. E', al contrario, frequente il caso di un giocatore che, su Internet, posto di fronte ad una inevitabile sconfitta - con il Re nudo contro Re e Regina dell'avversario, tanto per fare un eclatante esempio - sceglie l'immobilità assoluta nella speranza di una disconnessione del giocatore vincente, oppure di uno scatto d'impazienza di quest'ultimo. Se si gioca a 15 minuti e, dopo 3 minuti di gioco, questi squallidi tipi vengono minacciati da un inevitabile matto in una mossa, essi sono capaci di far trascorrere il tempo residuo nella totale inattività, dapprima proponendo la patta e, al rifiuto, proponendo l'annullamento della partita, e davanti all'ulteriore rifiuto, non replicano con lo sportivo "abbandono", ma vi tengono inchiodati davanti allo schermo mentre il loro tempo scorre lentamente fino ad esaurirsi.
Persone assolutamente incapaci di ammettere la loro (in quella particolare occasione) inferiorità tecnica, che essi interpretano, deformandone il significato, in "inferiorità morale", rivelandosi, appunto, "poveri in spirito". Potrebbero essere parzialmente giustificati se da tale comportamento venisse a loro qualche vantaggio, ma non è questo il caso.
Questi squallidi tipi usano "le regole" in senso assolutamente negativo e, incapaci di accettare la loro condizione, si "vendicano" di colui che ha fatto affiorare tale condizione insultandolo o costringendolo a "rispettare le regole", cioè l'inutile trascorrere di tutto il tempo a loro disposizione.
Tuttavia, le "regole" esistono, ma oltre al loro rispetto DEVE esistere anche una chiave di interpretazione dettata dal buon senso e, soprattutto, dal RISPETTO dell'altro. "Summum jus summa injuria" dicevano i Romani, ed avevano perfettamente ragione.
In più, visto che su Internet c'è il lecito e consolidato uso di impiegare un nickname (ne ho uno anch'io, ovviamente), tali squallidi tipi si trincerano dietro di esso. Alcune volte ho tentato di sapere (quando risultavano di nazionalità italiana) quale fosse il loro vero nome, tanto per parlarci a viso aperto ed evitare quello che, per loro, è il "rispetto delle regole" (nel caso citato, una inutile perdita di tempo per entrambi), ma è stato inutile e, addirittura, ho avuto come risposta un insulto o la proposta di disputare un'altra partita, proposta che ho fermamente respinto, volendo evitare che la faccenda si ripetesse con ulteriore perdita di tempo.
In definitiva, essi godono, non potendo farlo in altro modo, della sofferenza altrui e sono paragonabili a quegli stupidi hacker da strapazzo (ne conosco uno, purtroppo) che si divertono a seminare virus sui computer di perfetti sconosciuti, vantandosi poi di tale comportamento.
Tali squallidi individui, esemplari di una razza per nostra disgrazia NON in via di estinzione, hanno tuttavia una intima consolazione: sanno che entreranno nel Regno dei Cieli.
Beati loro.....

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